IL TESTAMENTO

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Estratto riguardante la fondazione della biblioteca pubblica di Borgomanero

Titolo primo
Lascio al Comune di Borgomanero le case di mia proprietà poste nel suo territorio e il parco annesso a quella di esse in cui ho l’abitazione, con le seguenti condizioni:

I. Che il Parco sia sistemato a giardino pubblico e mantenuto a spese del Comune;

II. Che la casa padronale […] sia adibita a sede di una Biblioteca Pubblica e Casa della Cultura, organizzata secondo gli indirizzi più moderni con sezione per i ragazzi, sale per conferenze, mostre, ecc. così da essere utile a tutti i miei concittadini. Le sale del primo piano dovranno inoltre costituire una sede di rappresentanza per eventuali manifestazioni ufficiali di carattere cittadino e, in una di esse, dovranno essere ordinati, conservati ed esposti i ricordi che a cura dei miei esecutori testamentari si potranno raccogliere della mia vita pubblica e in particolare della mia attività di Combattente della Resistenza, di Deputato e Ministro, ed ogni altro cimelio mio e della mia famiglia;

III. Che il Comune eriga la “Biblioteca Pubblica e Casa della Cultura” in istituzione comunale ed in ente morale, con un proprio bilancio e con un proprio Consiglio di Amministrazione… […] Per rendere più facile e pronta l’attuazione del mio disegno a vantaggio dei miei concittadini, lascio anche al Comune di Borgomanero tutti i libri della mia Biblioteca che, a giudizio dei miei esecutori testamentari, siano adatti alla istituzione, sia per le sezioni di pubblica lettura, sia per la sezione della storia locale o per una piccola sezione di opere rare e di pregio […]

Lascio inoltre al Comune di Borgomanero per far parte dell’istituzione, la mia raccolta di stampe, incorniciate, sciolte e in volume… […]

La raccolta dovrà essere sistemata in qualcuna delle sale del primo piano e con mostre periodiche o esposizioni a rotazione dovrà essere consentito ai miei concittadini di conoscerle e di apprezzarle. Lascio ancora al Comune di Borgomanero per far parte dell’istituzione e per essere collocata nelle sale del primo piano una piccola raccolta di monete e medaglie e di documenti e autografi, da formarsi dai miei esecutori testamentari scegliendo i pezzi più significativi tra quelli che posseggo. […]

Entro un anno dalla mia morte il Comune di Borgomanero dovrà accettare formalmente l’eredità, impegnandosi ad assolvere tutte le condizioni poste al lascito.

Entro tre anni dalla mia morte l’istituzione dovrà essere messa in grado di funzionare. Tali termini solo per serie ragioni, e con l’autorizzazione dei miei esecutori testamentari, potranno essere prorogati a due e quattro anni. […]

Qualora il Comune di Borgomanero non accetti l’eredità con tutte le sue condizioni, i beni ad esso destinati con il presente testamento passeranno interamente all’Arcivescovo di Milano che li destinerà secondo il suo giudizio. Lo stesso dovrà avvenire nel caso che entro il termine stabilito la istituzione non sia messa in grado di funzionare. […]

Mi auguro che alla “Biblioteca e Casa della Cultura” così istituita possano essere unite altre raccolte già donate o che potranno essere donate al Comune e che all’istituzione cui ho voluto dar vita si aggiungano contributi e lasciti di altri cittadini che ne promuovano lo sviluppo e ne accrescano l’utilità.

Mi auguro anche che tutti coloro cui spetterà decidere e provvedere per la vita futura dell’istituzione, lo facciano con spirito di reciproca tolleranza e di buona volontà senza mai suscitare quelle contese di interpretazione, di prestigio o simili che nuocciono sempre al bene pubblico.