IN TRAPPOLA – Ferragosto in giallo sul lago d’Orta di Erica Gibogini
È ancora il lago d’Orta con le sue placide acque, i suoi panorami mozzafiato e le sue atmosfere magiche e misteriose a fare da scenografia al nuovo romanzo della scrittrice di Pettenasco (No) Erica Gibogini nuovamente in libreria dal 27 gennaio con “In trappola. Ferragosto in giallo sul lago d’Orta nella fortunata collana Delitti di lago.Già autrice di “Rose bianche sull’acqua” (2019) e “Picnic al lago” (2020), in questo nuovo giallo ad alta tensione l’autrice accompagna il lettore nel territorio affacciato sul bacino piemontese già teatro delle precedenti vicende: sulle pendici del Mottarone e a Quarna Sotto, una deliziosa località montana sulle alture sopra Omegna.
Come ben sintetizza Ambretta Sampietro, firma della prefazione al libro, anche in questo nuovo giallo «C’è tutto l’amore dell’autrice per il suo lago e le sue terre, che vale la pena di conoscere e visitare, e ci sono personaggi indimenticabili» che, come sempre, connotano la penna rapida e concisa della Gibogini, con la sua capacità di tenere il lettore con il fiato sospeso sino alla fine del romanzo.
In un abile gioco di richiami, “In trappola” si svolge nell’arco di una manciata di giorni a partire dal Ferragosto del 2019, una data non casuale perché è la stessa in cui si svolge la vicenda del precedente romanzo, “Picnic al lago”. E sempre Ferragosto è la data del fatto di Quarna Sotto: «Ed ecco che la Bmw di Cristina e Massimo, mentre si dirigono al lago per il picnic che si trasformerà in ben altro, incrocia il suv di Marco diretto al Mottarone per un lancio con il parapendio. Due macchine, due storie, lo stesso giorno, lo stesso, tragico, epilogo…» (Erica Gibogini).
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È una caldissima mattina del 18 agosto 2019 e lungo la scarpata del Mottarone, sul versante prospiciente il lago d’Orta, viene ritrovato il cadavere di un uomo precipitato con il parapendio. Il commissario Verano, chiamato sul luogo, cerca in quel viso sfigurato la risposta a una morte apparentemente accidentale. Un salto di pochi giorni indietro nel tempo: è Ferragosto e il novarese Marco Pastore guida il suo suv verso Omegna, ritrovando i luoghi dove, da bambino, ha trascorso una vacanza insieme ai genitori, in un piccolo paese nascosto fra le montagne affacciate sulla sponda occidentale dello stesso lago. I ricordi gli si affacciano alla memoria, ossessionanti – l’isola di San Giulio, la Cinquecento blu, Omegna –, facendolo sempre di più desistere dall’idea, impostagli da un amico, di gettarsi con il parapendio pe un volo dal Mottarone. Salendo verso la cima ripensa a quei tempi lontani, al ragazzino che era e a quella vacanza interrotta così bruscamente: Sergio, Antonella, Alberto e Marco “secondo”, i quattro amici di quella lontana estate del 1973, si ripresentano forti e nitidi nella memoria di Marco rievocando un episodio drammatico che segnò violentemente quei giorni. Il passato e il presente si fondono e le vicende di tanti anni prima rivendicano prepotenti la sua attenzione di adulto, chiudendolo in trappola.
L’AUTRICE
Erica Gibogini, nata a Premosello Chiovenda il 23 giugno 1960, Vive a Pettenasco, sul lago d’Orta, e lavora presso il Comune di Omegna. Ha pubblicato nel 2018 il libro “Orta in giallo” (Mnamon edizioni) contenente anche il racconto vincitore di “Garfagnana Noir 2017”. Finalista anche nell’edizione 2018 con il racconto “Il gioco del salto alla corda” (Tralerighe Libri). Fa parte del Laboratorio di Narrazione di Verbania, con il quale ha curato il libro “Il treno narrante” (Morlacchi Editori). Ha pubblicato nel 2019 per Morellini il romanzo “Rose bianche sull’acqua”, finalista al Premio Garfagnana in Giallo 2019 e vincitore della targa G. Lazzaro al Premio Stresa di Narrativa 2020 e “Picnic al lago”, finalista al Premio Garfagnana in Giallo 2020. Sempre per Morellini ha pubblicato due racconti per le antologie “Delitti di lago 4” e “Delitti di lago 5” a cura di Ambretta Sampietro.
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