Un ricordo di Elena Colonnetti

Lo scorso 2 settembre è morta Elena Colonnetti, che dal novembre del 1970 al 31 dicembre 1975 ha diretto la Sezione ragazzi della nostra biblioteca. La professoressa Colonnetti era nata a Torino il 29 gennaio del 1928 e si era laureata in Scienze Biologiche presso l’Università di Roma il 16 novembre del 1950, con il voto di 110/110 e lode. Dopo il matrimonio con l’ingegner Giorgio De Marchi, da cui ha avuto tre figli, si era trasferita a Gozzano, dove dal 1958 aveva tenuto la cattedra di Matematica e Osservazioni Scientifiche dapprima presso la Scuola di Avviamento industriale e successivamente, dal 1962, presso la Scuola Media Giovanni Pascoli.
Figlia di Gustavo Colonnetti – professore di Scienza delle costruzioni al Politecnico di Torino, primo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel dopoguerra, Consultore nazionale e Costituente – e di Laura Badini Confalonieri – direttrice della Biblioteca di Pollone intitolata a Benedetto Croce, componente del Gruppo di lavoro sulle biblioteche per ragazzi dell’Associazione italiana biblioteche, della Commissione italiana per l’Unesco e della sezione italiana dell’International Board on Book for Young people, fondato nel 1953 da Jella Lepman – aveva appreso i rudimenti della professione bibliotecaria collaborando con la madre a Pollone, in veste di vicepresidente della Fondazione Alberto Colonnetti, intitolata al fratello morto in giovane età, di cui, in seguito, divenne presidente. Così come fu a lungo presidente dell’Associazione per la Lotta alla Sofferenza Psichica, che aveva fondato negli anni ottanta a Novara, in largo anticipo sui tempi.
Gli anni della sua direzione sono stati cruciali nel plasmare i tratti fondanti della nostra biblioteca. Grazie alle sue doti organizzative e alla sua non comune capacità di coinvolgere gli insegnanti e di scegliere in modo oculato i collaboratori, Elena ha saputo allinearla agli orientamenti pedagogici più avanzati, pur potendole dedicare solo quattro mezze giornate alla settimana, dovendo conciliare l’impegno della direzione con la sua attività di insegnante. Se fin da subito l’attività della Sezione ragazzi ha riscosso un apprezzamento unanime, coinvolgendo centinaia di ragazzi e le loro famiglie, e svolgendo, in questo modo, un ruolo di traino per radicare la presenza della Fondazione in città, lo dobbiamo largamente al suo lavoro.

Stringendoci alla famiglia, la ricordiamo con questo frammento di un’intervista condotta da Giuseppe Fusi e Giovanni Cerutti e filmata da Fabio Valeggia alla presenza della figlia Clara nella sua casa di Novara il 18 dicembre 2014, in cui Elena racconta in quali circostanze maturò la decisione del padre di espatriare in Svizzera all’indomani dell’8 settembre. La nota attività antifascista di Gustavo Colonnetti, infatti, lo esponeva notevolmente al rischio di essere deportato. Clamoroso, a questo proposito, il suo rifiuto, mentre ricopriva la carica di direttore, di ricevere il Duce in visita ufficiale al Politecnico. E di come fu scelta lei, appena diciassettenne, per accompagnare il padre. È l’inizio della sua attività di staffetta, che la vide impegnata nella lotta di liberazione. Una testimonianza che costituisce parte integrante del patrimonio di valori civili e democratici che la nostra Fondazione custodisce gelosamente e tramanda con cura di generazione in generazione.

Un ricordo di Elena Colonnetti