Vincitori “La Casa della Fantasia”

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CATEGORIA ILLUSTRAZIONE – Classi prima e seconda della scuola primaria:
Classe I, scuola di Santa Croce (Borgomanero) – elaborato realizzato dall’intera classe

Classe II, scuola di Santa Croce (Borgomanero) – illustrazione realizzata da Marucco Greta

CATEGORIA ILLUSTRAZIONE – Classi terza, quarta e quinta della scuola primaria:
-Classe V, scuola di Santa Croce (Borgomanero – illustrazione realizzata da Patta Morgan

CATEGORIA ILLUSTRAZIONE – Classi della scuola secondaria di primo grado
-Classe II, istituto Rosmini (Borgomanero) – ex-aequo delle illustrazioni realizzate da Leotta Giulia e Terlizzi Sara

CATEGORIA RACCONTO – Classi terza, quarta e quinta della scuola primaria:
-Classe IV, scuola di Santa Cristina (Borgomanero)
«Sei una bugiarda!» , racconto realizzato dall’intera classe
Susanna aveva scoperto che Emily parlava l’italiano. Fino ad ora nessuno in classe lo sapeva, tranne la maestra – la maestra, che non solo aveva sentito ciò che Susanna aveva detto, ma aveva anche visto lo schiaffone che Emily le aveva restituito come risposta. Infatti ora erano in punizione tutte e due e avevano rovinato la gita.
«Non ho rovinato la gita!» disse Susanna dopo una mezz’ora di osservanza dell’assoluto silenzio in biblioteca. «Gli altri si stanno divertendo. Tu hai rovinato la gita a me» accusò senza pietà.
Le due bambine erano sedute, in castigo, a uno dei tavoli della Sezione Adulti della Biblioteca Achille Marazza, proprio di fronte allo scaffale dedicato alla letteratura inglese. Erano l’una di fronte all’altra, come due leoni pronte a ruggire.
Dal piano di sopra giungeva la voce della maestra, che aveva condotto i loro compagni di classe a visitare la Sezione Bambini.
«Abbassa la voce» bisbigliò Emily, senza alzare lo sguardo. Aveva con sé Matilda di Roald Dahl. Teneva il libro chiuso sulle proprie ginocchia, come uno scrigno che aveva paura di aprire.
«Ho la guancia tutta gonfia per colpa tua!»
«Non avresti dovuto dirmi quelle cose. Abbassa la voce» Emily ritirò il suo libro nello zaino. Susanna vide che era dispiaciuta di non essere andata con i loro compagni a visitare la Sezione Bambini.
«Allora parli l’italiano» disse dopo una breve pausa.
«Un po’. Non bene» Emily si alzò. «Vado a prendere un libro».
«La Sezione per i bambini è da un’altra parte».
Emily l’ignorò e scomparve oltre gli scaffali. Susanna sapeva quanto la sua compagna di classe tenesse a quella gita alla Biblioteca Marazza, dove – aveva detto la maestra – si potevano trovare anche libri in lingua inglese. Emily aveva sempre un libro, se non due, nello zaino insieme ai quaderni di scuola, e con la scusa – la bugia! – di non parlare l’italiano trascorreva le pause e tra le lezioni con il naso affondato tra le pagine, ignorando tutto e tutti.
Emily tornò, non con un libro ma con una pila di libri. Susanna guardò la piccola Torre di libri che Emily buttò pesantemente sul tavolo, prima di sedersi di nuovo e di prendere il primo volume in cima.
«Che libro è?» borbottò Susanna. Emily alzò gentilmente la copertina affinché lo leggesse da sé, ma la bambina si arrabbiò: «Ma ti sembra che so leggere al contrario?!»
Si pentì subito della risposta. Sperò che Emily non cogliesse la palla al balzo per risponderle a tono. Qualcosa come “Per diritto o per rovescio non sei capace di leggere comunque!”. L’avrebbe ridotta in lacrime.
«È Il mago di Oz» rispose Emily. «L’ho già letto, ma è rimasto in Inghilterra».
Emily si era trasferita da Newcastle a Borgomanero quell’anno, perché suo padre, un ingegnere, aveva trovato lavoro in Italia. Non aveva amici in classe.
«Perché hai fatto finta di non parlare italiano?»
«Ancora non sono brava. Non volevo che mi prendeste in giro».
«È per questo che passi l’intervallo a leggere?»
Emily spiegò che leggere per lei era un’avventura e che la faceva stare bene. Susanna non capì.
«Quando sono arrivata in Italia mi sentivo come Dorothy nel Regno di Oz. Mi mancano i miei nonni e i miei amici. Quando leggo posso far finta di essere di nuovo in Inghilterra, oppure in un bel posto. Come Harry Potter ad Hogwarts, hai presente?»
Susanna scosse il capo. Detestava leggere: lo detestava da quando, in prima elementare, si era resa conto che per lei le lettere erano una grossa pianta rampicante e spinosa su cui salire.
«Quando leggi ad alta voce in classe fai fatica» osservò Emily. «Ti servono gli occhiali?»
«Faccio tanta fatica a leggere».
Susanna lo disse mordendosi l’interno della guancia. Emily le stava antipatica perché poteva leggere quando e quanto voleva, mentre lei avrebbe scagliato lontano il libro a ogni parola difficile.
Non c’erano avventure o amici di carta e inchiostro, per lei. Emily non parlò per un po’.
«A me serve un aiuto per imparare bene l’italiano» disse infine. «Puoi aiutarmi tu. Non è male leggere, sai? E scusa per il ceffone».
«Non so se posso aiutarti. Faccio veramente molta fatica».
«Forse possiamo aiutarci a vicenda».
Emily prese Susanna per mano e la guidò tra gli scaffali della biblioteca. Sembrava concentrata nella ricerca di qualcosa, e per diversi minuti non parlò, intenta a cercare fra i volumi. Infine, Emily si sollevò sulle punte e recuperò un libretto bianco e sottile: Il piccolo principe.
«Mia nonna dice sempre che bisogna partire con il piede giusto in tutto. Credo che se vogliamo iniziare a leggere insieme, dobbiamo scegliere qualcosa che ci piace».
«Come faccio a sapere se mi piacerà?» Susanna non lo disse, ma si riferiva alla lettura.
«Proviamoci insieme».
La gita alla Biblioteca Achille Marazza terminò un’ora dopo. La maestra tornò nella Sezione Adulti e qui trovò due bambine, Emily e Susanna, chine insieme a leggere della storia d’amicizia tra un principe e una volpe.

CATEGORIA RACCONTO – Classi della scuola primaria di primo grado:
-Classe IIC, Collegio Don Bosco (Borgomanero), ex- aequo
Il futuro nel passato di Gareri Pietro e Rastelli Ludovica
Ci troviamo nel 2124, il paesaggio è totalmente diverso da come lo conosciamo noi oggi, molto più moderno, senza boschi e foreste, ma soltanto grandissimi edifici.
In un minuscolo vicolo accanto all’unico parco rimasto nel mondo si trova una piccola, affascinante e antica biblioteca: quel luogo è sempre vuoto; infatti le persone preferiscono leggere libri su schermi di piccole o grandi dimensioni. Facendo ciò, però, non si accorgono di distaccarsi sempre più dalla vita reale…
“Ehi, James dove vai?” disse urlando Evelyn, una ragazzina minuta e dalla voce acuta.
“Vieni, sbrigati, stanno arrivando!” “Nascondiamoci qua!”.
I due ragazzi si erano nascosti dai drobot, che li perseguitavano ormai da tempo perché erano gli unici due adolescenti rimasti sulla terra.
Sgattaiolarono in una vecchia stradina così nascosta da non poter essere rilevata su nessuna mappa digitale. Stavano arrivando e non avevano altra scelta che infiltrarsi in un antico edificio tramite una finestra rotta. Quell’edificio era pieno di piccoli contenitori di pagine rettangolari.
“Che cosa sono tutti questi particolari oggetti sugli scaffali?” chiese Evelyn.
“Lo so io cosa sono! Sono libri!” Disse James entusiasta.
I libri erano tutti impolverati sugli scaffali, tutti tranne uno: era molto particolare e possedeva una bellissima copertina di un rosso acceso. Lo aprirono e vennero catapultati in un anno molto lontano dal loro: il 2020.
Le poche persone che c’erano per strada indossavano delle maschere che li coprivano la faccia e tutte le scuole erano chiuse… Ai due tutto di quell’epoca sembrava molto strano: c’erano molti più alberi ed edifici con tetti piramidali, più piccoli degli enormi palazzi moderni, non c’erano drobot che tentavano di catturarli per
conquistare il mondo, però c’era un grande parco deserto.
Avevano ancora il libro in mano, sconcertati si sedettero sotto un grande acero e continuarono a leggere il racconto: il libro descriveva un antico quartiere che ospitava, proprio come nel loro vicolo, un bellissima biblioteca: la Biblioteca Marazza. Allora ripercorsero il tragitto fatto prima di aprire il libro e si ritrovarono nella stessa biblioteca di prima! Quindi una signora dall’aspetto simpatico vide il libro che tenevano in mano e fece un sorrisetto compiaciuto, come se sapesse cosa fosse accaduto.
La bibliotecaria li portò in una piccola stanzetta dove fece vedere loro le foto di un paesaggio dall’aspetto futuristico, i due ragazzi rimasero sorpresi e rattristati allo stesso tempo.
“Non dovete ritornare in quel luogo per forza” disse la donna.
“Ma dobbiamo salvare il mondo” risposero contemporaneamente i due.
“Allora andate” continuò seriamente.
Quindi i due chiusero la copertina dello strano libro e tornarono dove tutto era iniziato sapendo che il destino del mondo era nelle loro mani.

Mezzanotte in Biblioteca di Coda Zabetta Eleonora
Città nuova. Casa nuova. Scuola nuova. In pratica, ricominciare da zero.
Il mio nome è Clary.
Ragazza semplice, occhi color Nutella e capelli color del miele.
Papà ha cambiato lavoro e da due giorni io e la mia famiglia ci siamo trasferiti al primo piano di un palazzo in centro a Borgomanero.
In questi giorni non sta andando proprio tutto alla grande: a scuola è come se non esistessi, nessuno vuole fare amicizia con me.
Volete sapere il mio più grande sogno? Sì? Bene, ve lo racconto ora: conoscete la sensazione di sfogliare le pagine di un libro appena acquistato, sentire l’odore delle pagine, davanti ad un camino, con il gatto sulle gambe? Ecco, immaginatevi che il libro sia vostro, intendo proprio “scritto da voi”.
Da come avete potuto intuire, sogno di diventare una scrittrice. Per cui potete immaginare la mia gioia quando ho scoperto che di fronte alla mia nuova casa c’è una biblioteca, la Biblioteca Villa Marazza.
Ieri pomeriggio, dopo i compiti, ho deciso di andare a visitarla: mi sono messa la giacca e le scarpe, ho salutato mamma e sono scesa dalle scale in tutta fretta.
All’ingresso c’era una signora molto gentile, Mary, che mi ha spiegato le regole della biblioteca: gli orari, il prestito dei libri e mi ha indicato le varie sezioni.
Entrata nella stanza, mi sono subito diretta al reparto fantasy e romanzi per bambini. Ho preso un libro di qua, uno di là, ho letto la trama, l’ho rimesso a posto, e ne ho cercati altri. Ho continuato così per circa mezz’ora. Alla fine ho trovato un libro intitolato “Fairy Oak” e l’ho preso in prestito per due settimane.
La sera di un lunedì freddissimo stavo per spegnere la lampada della mia stanza, era poco prima di mezzanotte, quando all’improvviso ho visto una luce abbagliante accendersi e spegnersi di colpo, più volte di seguito, come se fosse una sorta di messaggio.
Questa luce misteriosa proveniva proprio dalla biblioteca!
Ho deciso all’istante di infilarmi la giacca sopra il pigiama, ho preso una torcia e mi sono calata dalla finestra (tranquilli, vi ho detto che abitavo solo al primo piano…).
Ho attraversato la strada senza fare alcun rumore, ma, arrivata al cancello, ho scoperto che era chiuso. Accidenti!
Due sere dopo ho deciso di riprovarci: nel giardino nord del parco della biblioteca c’era una festa, così ne ho approfittato per rimanere nascosta dietro un sasso aspettando la mezzanotte.
Ad un certo punto, ho visto un gruppetto di strani individui: camminavano in modo strano, bisbigliavano in modo strano ed erano strani! Si stavano dirigendo verso l’entrata della biblioteca, così ho deciso di seguirli, mettendomi ad adeguata distanza: li ho pedinati fino alla sala caffè, dove si sono seduti su dei pouf.
Quando li ho visti in viso…..Wow! Non potevo credere ai miei occhi! Davanti a me c’erano il Piccolo Principe, Harry, Hermione e Ron, Pervinca, Vaniglia e le fatine, Sophie e Agatha, Percy, Annabeth e Grover…. i personaggi dei miei libri preferiti, in carne ed ossa!
“Cos’è stato quel rumore?”, domandò curioso il Piccolo Principe, come era solito fare.
“Chi va là?”, esclamò Percy con voce sfidante.
“Non avere paura, fatti vedere!”, disse rassicurante Agatha.
Pian piano sono uscita allo scoperto, dirigendomi su un pouf rimasto vuoto.
Appena mi sono seduta, mi sono ritrovata completamente sommersa di domande: “Come ti chiami?”, “Come ci hai trovato?”, “Perché sei venuta qui?”.
Sono andata avanti per non so quanto tempo a chiacchierare con loro, finchè non ho scorto l’alba fuori dalla finestra; poi, sbadigliando, sono tornata a casa.
La sera dopo sono rimasta leggermente sorpresa di vederli ancora tutti lì, perché credevo di aver sognato tutto.
E, pensate un pò, dopo qualche giorno ho persino provato a volare sotto le stelle con Trilly e Peter Pan.
Questo perché più leggevo nuovi libri, più gli ospiti notturni della biblioteca aumentavano.
Il tempo passava e io crescevo, così come il numero dei pouf occupati nella sala caffè.
A scuola andava meglio; le serate passate insieme alla strana compagnia della biblioteca mi avevano aiutata ad avere fiducia in me stessa. Avevo trovato molte nuove amiche a scuola, ma a nessuna di loro ho mai raccontato il segreto della Biblioteca Villa Marazza…..
20 anni dopo…..
Eccomi qui, mentre sto per pubblicare il mio primo libro.
Questa è la mia piccola storia, racconta come ho raggiunto questo grandissimo obiettivo.
Dedico questo libro a tutti i miei amici pazzerelli che incontravo ogni sera alla Biblioteca Marazza, allo scoccare della mezzanotte.
Forse loro non lo sanno, ma mi hanno aiutata e consolata nel momento più difficile della mia vita.
Auguro a tutti voi un’avventura come la mia…. magari, se stasera a mezzanotte passate da Borgomanero, potreste incrociare Harry sulla sua Firebolt che sfreccia nei cieli sopra la Biblioteca Villa Marazza.

-Classe IA, Scuola Gobetti (Borgomanero)
Davide e Achille Marazza di Davide Gioria
Un giorno un ragazzo di nome Davide,nel tardo pomeriggio,decise di andare in biblioteca  per fare una ricerca scolastica.Era talmente concentrato,che non si accorse del tempo che passava,quando alzò gli occhi non c’era più nessuno…la biblioteca era chiusa!!!Il ragazzo si disperò: “Cosa faccio!?I miei genitori cosa penseranno?”Urlò fortissimo ma nessuno lo sentì,cercò di forzare le porte ma non si aprirono,dopo averle provate tutte,si arrese e,affamato,si mise a mangiare una merendina che aveva nello zaino.Ad un certo punto sentì dei rumori strani provenire dal piano di sopra…impaurito si fece coraggio e salì a controllare.Negli uffici della biblioteca non volava una mosca,nella sala del presepe tutto taceva infine entrò nella biblioteca privata Molli.Dovete sapere che questa stanza è una biblioteca privata,non accessibile al pubblico,perchè all’interno vengono riposti libri antichissimi,immaginate di entrare e trovare tutti i libri fluttuare nell’aria come uccelli che sbattono le ali.Davide rimase a bocca aperta non riuscì neanche ad urlare dalla paura.In mezzo a tutti questi libri apparve Achille Marazza in persona che gli disse: “Ciao Davide,mi ha fatto davvero piacere vederti così concentrato sui libri,ora però sei rimasto chiuso qui ma io voglio darti la possibilità di tornare a casa se risponderai correttamente a tre miei indovinelli,sono certo che riuscirai perchè sei un ragazzino molto intelligente e soprattutto sei un lettore nella mia biblioteca.Primo indovinello: “Sai la mia data di nascita e di morte?”Davide con un filo di voce rispose: “ Sei nato il 20 luglio 1894 e sei morto l’8 febbraio 1967” “Bravissimo Davide,vediamo se mi sai dire quando è stata fondata la biblioteca.Davide ci pensò su,a scuola ne avevano parlato ma era un po’ dubbioso…prese coraggio e sparò: “Mi sembra nel 1971” “Giusto!Lo sapevo che non mi avresti deluso ora l’ultima domanda e sarai libero: cosa custodisco di importante nel mio giardino?” “Ma questa è facilissima ci sono passato davanti prima di entrare,un pezzo di Duomo di Milano!” “Bravo Davide,la tua curiosità e la tua voglia di leggere ti ha fatto superare le tre prove,ora sei libero!”Davide sentì qualcuno che lo chiamava era la bibliotecaria che  lo avvisava della chiusura della  biblioteca…si era addormentato sui libri!Ritirò tutto nello zaino e si accorse che al suo interno c’era un libro antico con scritto sopra: “Questo è per te, Achille Marazza”

La biblioteca incantata di Cumella Sofia e Erbetta Matilde
C’era una volta, una biblioteca molto misteriosa.
Tutti la conoscevano come una villa abbandonata, ma, al contrario, era abitata da creature misteriose, che l’umanità non poteva neanche immaginare….
Un bel giorno d’estate, due ragazze, di nome Matilde e Sofia, mentre facevano una passeggiata durante le loro vacanze, videro questa grande villa e affascinate dalla sua bellezza chiesero informazioni agli abitanti del luogo. Essi risposero che la villa con il suo enorme parco che la circondava, apparteneva alla famiglia Marazza e che nessuno ci aveva messo più piede dal giorno della morte del proprietario.
Si avvicinarono al portone e davanti ai loro occhi, comparirono magicamente, le chiavi!!!!
Matilde le afferrò e lo aprì….
Entrarono in un cortile circondato da statue e si trovarono davanti ad un altro portone di legno.
Le due ragazze provarono ad aprirlo ma qualcosa dall’interno lo bloccava.. videro una finestrella aperta e decisero di entrare da li. All’improvviso tutti i libri che erano aperti si chiusero come se qualcosa all’interno avesse paura e le creature che abitavano quella villa tornarono tra le pagine dei loro libri.
Incuriosite, le ragazze iniziarono ad esplorare la villa cercando di scoprire perché quei libri si erano chiusi da soli.
Entrarono in una stanza dove videro una scritta sul muro che diceva : “ In questa biblioteca ci vivono i libri”. Sempre più sospettose uscirono da quella stanza e afferrarono un libro e lo aprirono….
Tutti i personaggi che lo abitavano uscirono: c’erano maghi, animali fantastici e folletti.
Le ragazze stupite e un po’ intimorite da quello che avevano appena visto, chiesero loro come avevano fatto a uscire dal libro. I maghi risposero che i tutti libri all’interno della villa erano stregati. I personaggi dei libri vivevano nella villa, i più “cattivi” erano isolati in una stanza proibita.
L’ultimo desiderio che il Sig. Marazza aveva espresso prima della sua morte era stato proprio quello di vedere “vivere” i libri che lui tanto amava, con la speranza che qualcuno potesse amarli come lui.
Matilde e Sofia affascinate, si fecero accompagnare per un “giro  turistico magico” alla scoperta delle stanze più segrete. In ogni stanza trovarono mucchi di libri e quelli che più le incuriosirono furono quelli che narravano la storia della villa e dei suoi numerosi proprietari.
Arrivarono davanti ad una cancellata che dava verso il giardino posteriore. I personaggi si misero a piangere spiegando alle ragazze il loro desiderio di uscire per farsi conoscere nel mondo. In effetti dalla morte del proprietario nessuno più li aveva letti.
Le due giovani decisero di esaudire il loro desiderio, aprirono il cancello e accompagnarono nel mondo reale quegli strani esseri incantati chiedendo alla gente di leggere, leggere e ancora leggere.
Per volontà delle due ragazze la biblioteca fu riaperta, riordinata e quei libri dimenticati da tutti vennero finalmente letti e la cultura riprese a circolare.
Raggiunta la maggior età Matilde e Sofia decisero di lavorare alla biblioteca per poter rileggere ogni volta che volevano tutti quei libri che tanto amavano e che le avevano rese famose.
Erbetta Matilde  Cumella Sofia

CATEGORIA SAGGIO – Classi della scuola secondaria di primo grado:
-Classe IIB, Collegio Don Bosco (Borgomanero)
La biblioteca ideale tra libri e natura di Bufalino Giosuè e Oriolesi Lucrezia
Villa Marazza: ho sentito per la prima volta questo nome anni fa nei racconti della mamma, quando  andava a preparare le ricerche per la scuola nella biblioteca, perché le informazioni si potevano trovare solo tra le pagine dei libri e non con un semplice clic sul computer. Proprio per questo motivo la biblioteca dei miei sogni deve essere un luogo dove si può riscoprire la magia del passato, per conoscere il mondo o viaggiare con la fantasia, solo sfogliando le pagine dei libri.
Immagino una biblioteca tutta di vetro, a forma di mezza sfera gigante, per poter ammirare anche la natura del meraviglioso parco che la circonda.
Alcuni vetri della biblioteca si possono aprire come petali di fiori per diventare terrazzi dove le persone possono andare a leggere sdraiati su comodi cuscini di tutti i colori.
Cuscini colorati e coperte potranno poi essere portati nel grande parco per leggere un libro immersi totalmente nella natura, con il profumo dell’erba e il canto degli uccellini.
I vetri, nella loro struttura portante, devono avere luci a led per illuminare esternamente la biblioteca la sera, ed essere visibile da tutti i paesi vicini.
La biblioteca deve essere aperta sia di giorno sia la notte; e nella notte può trasformarsi in un posto magico per osservare le stelle, perché leggere è un po’ sognare a occhi aperti, come quando guardiamo le stelle del cielo.
Nella mia biblioteca ideale devono esserci tante sale molto spaziose, con soffitti alti che finiscono nel blu del cielo sopra le vetrate. Le sale devono essere arredate con tavoli moderni, bianchi e acciaio e sedie o poltroncine comode e colorate per trascorrere il tempo a leggere in un ambiente allegro e piacevole. Su ogni tavolo ci sono varie lampade a led che si possono anche spostare per leggere quando fa buio. Sui tavoli ci sono fogli e penne per prendere appunti mentre si studia, e dei cestini con auricolari wireless per accedere a un archivio musicale di diversi generi, condiviso dalla biblioteca.
L’archivio dei libri deve essere tutto digitale per trovare velocemente i testi che interessano. Si potrà essere collegati a tutti i libri contenuti nella biblioteca con un solo clic sul telefono per essere indirizzati allo scaffale e alla fila per trovare il libro che interessa.
Nella biblioteca ci deve essere una piccola sala per concedersi un tè o un caffè caldo e gustarlo mentre la fantasia viaggia tra le pagine dei libri che si leggono.
Immagino anche una sala dedicata ai viaggi per scoprire ogni angolo del nostro mondo meraviglioso e programmare qualche viaggio reale. Non mancheranno svariati tanti libri di fotografia e di racconti di viaggi per conoscere ogni angolo del nostro mondo e magari anche una sezione di documentari consultabili in biblioteca o dvd da vedere in seguito a casa.
Nella sala dei viaggi dovranno esserci anche mappamondi giganti per trovare i luoghi che ci interessano, magari con qualche applicazione a ologrammi per vedere i principali monumenti.
Ci dovrà anche essere una sala dedicata al tempo con centinaia di orologi, per ricordare a tutti che il tempo che abbiamo a disposizione è prezioso e dobbiamo usarlo al meglio. Nel punto più alto della biblioteca ci sono posizionati due orologi enormi con in mezzo una campana, non molto grossa ma che avvisa al cambio d’ora; le ore dell’orologio sono rappresentate con numeri greci. Ci sono molti libri che parlano di orologi e che spiegano come sono fatti con immagini e come funzionano. Nella stanza ci sono degli schermi che illustrano la nascita degli orologi e la loro storia.
La biblioteca dei miei sogni dovrebbe anche avere un’area esterna con i cavalli. Sarà una biblioteca dove si potrà leggere o studiare e al tempo stesso trascorrere del tempo con questi meravigliosi animali che hanno incredibili effetti positivi sul benessere delle persone. I cavalli possono anche essere montati in presenza di istruttori. I bambini potranno avvicinarsi alla lettura e alla cura dei cavalli per imparare a essere responsabili. I cavalli sono animali forti, sensibili, che  insegnano il rispetto e aumentano l’autostima di chi se ne occupa. Come amiamo e curiamo un animale così speciale e conosciamo ogni suo aspetto, dobbiamo farlo con i libri, che devono essere amati è rispettati per il loro grande valore e la loro forza di mostrare nuovi mondi, reali o fantastici.
La mia biblioteca ideale deve essere un posto piacevole e rilassante dove trascorrere il tempo libero. Deve essere un luogo dove trovare serenità, tra le parole, la storia, la cultura e al tempo stesso vivere in armonia con la natura e gli animali che si trovano nel parco. Questo progetto di biblioteca è studiato per far amare a tutti la lettura e i libri e dedicare sempre più tempo alle pagine scritte piuttosto che ai tasti di un telefono o di un computer.

MENZIONE SPECIALE:
Scuola primaria di Paruzzaro


Vincitori “La Casa della Fantasia”